lunedì 6 maggio 2013

Tenera è la notte







La scorsa estate mentre portavo il pane di notte ho
preso l'abitudine di fermarmi in un bar di periferia sempre  aperto.

Il locale è gestito da sole donne, e tutte piuttosto giovani e carine.
Devono indossare un'armatura piuttosto spessa perché dopo una cert'ora 
il posto si riempie di ragazzi che escono dalle discoteche abbastanza "brilli"
e pascolano li senza far nulla aspettando le 6 per andare a dormire.

Anzi non è che non facessero proprio nulla, ci provavano con le bariste appunto.
Le Italiane alla cassa si distinguevano immediatamente per la loro indisponenza
e totale mancanza di cordialità, invece ce n'era una con un indefinibile accento straniero
che seppur assediata continuamente da improbabili spasimanti non mancava
mai di rispondere a tutti con un saluto e un sorriso.

Rossa di vergogna  tutta la  notte per le avances non perdeva mai la calma e continuava a dispensare cordialità generando false  speranze un po' a tutti.

La sua stoica imperturbabilità mi ha colpito molto, ho quindi deciso di fare la mia mossa.
Non sono mai stato uno che potesse considerarsi bello ma per qualche motivo ho sempre
avuto ragazze bellissime ,segno evidente che la bellezza conta all'inizio ma alla distanza
non regge la sfida col tempo.

E poi mi andava proprio di dirle quello che stavo per dire perché lo pensavo veramente.
<<Te non sei Italiana vero?>> ho detto arrivando alla cassa. Al che lei ha risposto
alla mia banalità con un <<Ma va?>> pensando fossi un altro di quelli la, a corto di fantasia.
<<Si sente, sei sempre cosi gentile con tutti>> le ho detto prendendo il resto.

Ho sentito i suoi occhi addosso fino a che non me ne sono andato, è rimasta a bocca aperta,
finalmente qualcuno  si accorgeva della persona dietro la bella cassiera.
Non sono tornato molte volte da quella notte, non è da me. Ma ogni volta che ci torno
appena mi vede in coda inizia a sorridermi, ed è un sorriso personalizzato non di circostanza.
Scambiamo due parole, mi chiede com'è andato il lavoro, ci sorridiamo  e me ne vado.

In fondo non serve essere Brad Pitt per conquistare un'emozione.

1 commento:

  1. Anima gentile caro Enrico...
    Essere un bellone non serve a nulla, forse all'inizio e all'apparenza, ma ciò che conta è quel minimo di neuroni vaganti per il nostro cervello e l'armonia del nosto cuore...
    Salutami la ragazza, un benvenuta anche da parte mia...!

    RispondiElimina