Nell'altoforno del cuore
dove forgio il mio dolore
troppo stanco per brillare
vivo immobile la mia esistenza
in un effervescenza composta
Tengo in scacco la follia
colorando il vento
di pensieri inutili
inseguendo panorami
inceneriti sui fondali
sabbiosi delle mie
memorie aride
Scivola maestosa
la colata del mio amore
sotto ponti di malinconia
tra gli argini dell'eterna
cicatrice che da sapore
ai giorni miei
Cenere e lapilli
fuliggine e fuoco
tremano e rimbombano
le pareti dell'anima
quando la notte
cala la sua ombra
e la vita
arde a espandersi
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