mercoledì 29 maggio 2013

Un'incrollabile fiducia negli anni a venire






Oggi hanno tagliato l'erba nel giardinetto condominiale.
E' arrivato un giardiniere "professionista" ingaggiato dall'amministratore con tanto di furgone e tosaerba a motore.
Erano quasi due anni che nessuno ci metteva piede là dentro,
per l'esattezza da quando è morta la moglie del signore
che abita al pianterreno. Era compito loro prendersi cura dei tre alberi, del glicine, dell'erba.

Ma lui aveva abdicato ai suoi doveri.
Sopraffatto dal dolore per la scomparsa della moglie, ha lasciato che poco alla volta andasse in malora.
Ricordo di averli visti più di una volta chiacchierare felici,
mentre in cima a una scala lui tagliava i rametti secchi al fico e lei sotto rideva tenendogliela, sopportando stoicamente la pioggia di residui, raccontandogli chissà cosa.

Ma ora lei è morta, e il nostro giardino, liberato dal peso di due anni d'abbandono, sembra aver assorbito tutto il dolore di quella scomparsa.
Il giardiniere professionista, ha allargato le braccia sconsolato rivolgendosi a noi che dalle finestre del palazzo assistevamo preoccupati all’emersione del disastro, farfugliando quasi scusandosi un «Serve un trattamento... » indicando l'erba tagliata di fresco, gialla, marcia.

Indecente è parso subito agli occhi di tutti
il contrasto tra il nostro minuscolo pezzo di natura e quello del condominio accanto. Lo stesso identico pezzo di terra è diviso in due da una sottilissima rete di metallo. Sul loro prato perfettamente curato giacevano, in modo che adesso sembrava addirittura architettato per infierire, tre tricicli e diversi palloni. Nel nostro, quattro gatti spaesati e privati degli abituali nascondigli, fiutavano increduli la luce del giorno.

Ha caricato i resti del giardino sul pianale del furgone e se n'é andato il giardiniere professionista. Quel giardino sul quale la natura ha piantato il suo punto esclamativo, sul quale adesso risuonano più vive
che mai le risate felici della giovane donna. Una natura splendida
anche nella sua noncuranza, che passa su tutto, l'erba verde e quella gialla.

giovedì 16 maggio 2013

Scivola la vita sui contorni del mio cuore







Ci sono tre ragazzi seduti nel tavolo accanto al mio,
sono giovanissimi avranno si e no 18 anni e in una pausa di
studio hanno piazzato un  iphone al centro del tavolo.

A turno sembra stiano facendo un gioco di dadi  o qualcosa che
comunque da qui posso soltanto intuire.

Dei tre quello con la barbetta sembra essere il più sveglio.
E' sicuramente il più interessante, ha un qualche segreto
custodito gelosamente in fondo all'animo, sicuramente vuole diventare
dottore o magari pilota d'aerei, chissà? . E ce la farà, perché il mondo
è di chi nasce per conquistarlo, e non di chi sogna di poterlo conquistare,
anche se ha ragione .(cit)

Dall'altra parte della stanza  ,attorno a un altro tavolo ci sono 3 ragazze anche
loro intente a studiare, però ce n'è una che fissa da un
bel po' incuriosita  con occhi di cerbiatta  il ragazzo con la barbetta che ignaro
gioca beato e detta le regole del gioco ai suoi amici
già assoggettati al suo carisma.

Ora però il barbetta ha un problema.  Si accorge della
ragazza bellina bellina che l'osserva e improvvisamente
non gli vengono più quei bei gesti armoniosi e naturali di prima,
anche le leggi della sua dittatura sembrano meno giuste alle orecchie degli amici,
che ora contestano qua e là.
Non riesce a fare a meno  di controllare i gesti
cercando di apparire bello e sincero come prima.
E' bastato davvero poco per far crollare tutte le sue certezze.
Mi alzo felice, con la consapevolezza che tutto è identico
a quando anch'io ero poco più che diciottenne. Forse un po' spaesato, ma col cuore sempre all'erta.

lunedì 6 maggio 2013

Tenera è la notte







La scorsa estate mentre portavo il pane di notte ho
preso l'abitudine di fermarmi in un bar di periferia sempre  aperto.

Il locale è gestito da sole donne, e tutte piuttosto giovani e carine.
Devono indossare un'armatura piuttosto spessa perché dopo una cert'ora 
il posto si riempie di ragazzi che escono dalle discoteche abbastanza "brilli"
e pascolano li senza far nulla aspettando le 6 per andare a dormire.

Anzi non è che non facessero proprio nulla, ci provavano con le bariste appunto.
Le Italiane alla cassa si distinguevano immediatamente per la loro indisponenza
e totale mancanza di cordialità, invece ce n'era una con un indefinibile accento straniero
che seppur assediata continuamente da improbabili spasimanti non mancava
mai di rispondere a tutti con un saluto e un sorriso.

Rossa di vergogna  tutta la  notte per le avances non perdeva mai la calma e continuava a dispensare cordialità generando false  speranze un po' a tutti.

La sua stoica imperturbabilità mi ha colpito molto, ho quindi deciso di fare la mia mossa.
Non sono mai stato uno che potesse considerarsi bello ma per qualche motivo ho sempre
avuto ragazze bellissime ,segno evidente che la bellezza conta all'inizio ma alla distanza
non regge la sfida col tempo.

E poi mi andava proprio di dirle quello che stavo per dire perché lo pensavo veramente.
<<Te non sei Italiana vero?>> ho detto arrivando alla cassa. Al che lei ha risposto
alla mia banalità con un <<Ma va?>> pensando fossi un altro di quelli la, a corto di fantasia.
<<Si sente, sei sempre cosi gentile con tutti>> le ho detto prendendo il resto.

Ho sentito i suoi occhi addosso fino a che non me ne sono andato, è rimasta a bocca aperta,
finalmente qualcuno  si accorgeva della persona dietro la bella cassiera.
Non sono tornato molte volte da quella notte, non è da me. Ma ogni volta che ci torno
appena mi vede in coda inizia a sorridermi, ed è un sorriso personalizzato non di circostanza.
Scambiamo due parole, mi chiede com'è andato il lavoro, ci sorridiamo  e me ne vado.

In fondo non serve essere Brad Pitt per conquistare un'emozione.